Storia di Dalila la volpe e di Alì il cairino, detto Argentovivo
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pilastri ... " Mia nipote sposerà solo chi sarà in grado di farle i regali di nozze che lei vuole. " " E in che consistono questi regali di nozze? " fece Alì Argentovivo. " Sappi che mia nipote ha giurato di farsi sposare solo da chi le porterà il vestito ricamato d'oro di Qamar, figlia dell'ebreo Ezra, nonchè la sua corona d'oro, la cintura d'oro e la pantofola d'oro. " Allora Ali saltò su e disse: " Giuro che se domani sera non avrò portato tutte queste cose a Zainab rinuncerò a chiederla in matrimonio! " Quando Zuraiq fu uscito, Hasan Shumàn si volse ad Ali e gli disse: " 0 sventurato, che giuramento hai fatto? Tu sei un uomo morto! Non sai che l'ebreo Ezra è un famoso mago, pieno di astuzia e di malizia, ed ha ai suoi ordini schiere di spiriti maligni? Il palazzo in cui egli abita, appena fuori di città, è. visibile solo quando lui vi si trova dentro, ma sparisce non appena l'ebreo esce per recarsi a fare i suoi commerci. Sappi che tutti i più abili ladri dell'Iraq, della Persia e dell'Arabia hanno cercato di rubargli quegli oggetti preziosissimi, ma nessuno è riuscito ad ingannarlo ed egli, con le sue arti magiche, li ha trasformati chi in orso, chi in scimmia, chi in mulo. "" Sarebbe un disonore, " esclamò Alì Argentovivo, " se io rinunciassi a Zainab per le difficoltà di questa impresa! "

L'indomani, verso sera, Ali si recò nel suk dei cambiavalute e si fece indicare la bottega dell'ebreo. Costui era intento a riporre l'oro e l'argento dentro certe bisacce che caricava poi su un mulo legato alla porta della bottega. Quando ebbe finito di riporre ogni cosa, chiuse il negozio, inforcò il mulo e se ne andò, senza accorgersi che Alì lo seguiva da lontano. Quando ebbero attraversato la città e furono usciti dalle mura, a un tratto l'ebreo si fermò, tirò fuori da un sacchetto una manciata di sabbia, la gettò in aria, ci soffiò sopra ed ecco che apparve dal nulla un meraviglioso palazzo di mattoni d'oro e d'argento, con un magnifico portico di alabastro. L'ebreo entrò e Alì rimase a riflettere sul da farsi. Dopo aver molto pensato, Alì si disse: " La cosa migliore è che io parli con questo.ebreo, gli spieghi la mia situazione e gli chieda con le buone gli oggetti che vuole Zainab. " Chiamò quindi a gran voce l'ebreo dicendogli: " Io Argentovivo, amico del capitano Hasan Shumàn e del capitano Abmed ed-Danif, desidero parlarti! " " Entra, " rispose l'ebreo. E quando Alì fu al suo cospetto gli chiese: " Che vuoi? " Alì gli raccontò tutta la sua storia concludendo: " Perciò, come vedi, io ho assolutamente bisogno di quegli oggetti, altrimenti non potrò sposare Zainab, figlia di Dalila la Volpe! " Udendo queste parole, l'ebreo scoppiò in una risataccia mettendo in mostra dei denti simili a zanne di lupo; poi afferrò le tavole geomantiche, fece un oroscopo e disse: " Se non avessi letto nell'oroscopo che la tua fortuna è superiore alla mia, ti avrei già fatto decapitare da uno degli spiriti che sono ai miei ordini. " Udendo ciò, Alì si sentì tutto imbaldanzito e, sfoderato il pugnale, lo puntò alla gola dell'ebreo gridandogli: " Dunque, se ti è cara la vita, dammi quello che ti ho chiesto e inoltre abbandona la tua eresia e convertiti alla fede musulmana! " Allora l'ebreo fece un gesto con la mano come per pronunziare l'atto di fede e disse: " Che la tua destra si secchi! " E subito la mano destra di Alì si seccò e il pugnale cadde a terra. Ma Alì lo raccolse con la mano sinistra e lo puntò di nuovo alla gola dell'ebreo, e questi subito disse: " Che la tua sinistra si secchi! " e anche la sinistra di Ari si seccò e il pugnale cadde di nuovo a terra. Allora Alì, al colmo del furore, alzò la gamba destra per tirare un calcio nel ventre dell'ebreo, ma questi disse: " 0 gamba destra, seccati! " e la gamba di Alì si seccò nella posizione in cui si trovava. Così Alì rimase in equilibrio sulla sola gamba sinistra e per quanti sforzi facesse non riuscì assolutamente a muovere le altre membra. Quando vide che si era stancato ben bene, l'ebreo gli disse: " Hai rinunciato al tuo progetto? " " Ho assolutamente bisogno di quelle cose! " rispose Alì. " Ebbene, se proprio le vuoi, " fece l'ebreo, " dovrò finire per dartele! " Prese allora un bacile pieno d'acqua, ne asperse il corpo di Alì e questi si trovò subito trasformato in somaro. Poi l'ebreo tracciò attorno ad Alì un cerchio magico e subito il giovane si trovò racchiuso in un alto recinto murato. Fatto questo l'ebreo se ne andò a dormire.

Quando fu giorno arrivò l'ebreo, pronunciò una formula magica e subito il recinto murato scomparve. Poi prese Alì, gli mise sul dorso le bisacce, lo montò e tornò in città mentre il palazzo dileguava nel nulla. Arrivato alla bottega, prese le bisacce, legò Alì vicino alla porta e si occupò degli affari suoi.
Ed ecco che si presentò un uomo, il quale entrò nella bottega e disse all'usuraio: " Io sono rovinato, bisogna che faccia qualche cosa per campare la vita. Prendi questi braccialetti d'oro, sono le ultime cose che rimangono di tutte le mie fortune. Con il loro ricavato mi comprerò un somaro e mi metterò a trasportare acqua dal fiume agli orti e ai giardini. " Allora l'ebreo Ezra gli disse: " Se l'asino ti serve per questo, in cambio dei braccialetti ti darò quell'animale che è legato lì fuori; però, a una condizione. " " E quale sarebbe? " chiese l'uomo. " Bisogna che tu non lo faccia impigrire, " rispose l'ebreo. " Mettigli addosso carichi molto pesanti e bastonalo se non lavora come si deve. " L'uomo si prese il somaro e lo portò a casa e disse alla moglie di dargli un po' di biada e dell'acqua. Ora la moglie di costui era giovane e formosa e quando camminava muoveva i fianchi in un modo che avrebbe fatto girare la testa anche a un santo derviscio.

Così, quando la donna scese nella stalla per dare al somaro biada e acqua, Alì, che pur nella nuova sembianza aveva conservato la natura dell'uomo, si avvicinò alla donna, le diede una botta col muso facendola cadere riversa e le saltò sopra sfoderando un'eredità degna di tutti i suoi antenati somari. Quando la donna vide quell'arnese asinino fu presa da paura e cominciò a gridare.

Subito accorsero i vicini i quali tirarono via l'asino, che stava già sul punto d'infilare la donna, e poi, chiamato dalle grida, arrivò anche il marito, il quale chiese alla moglie: " Che cosa succede? " Allora la moglie tutta inviperita gli sputò in faccia gridando: " Figlio d'una baldracca! Con tanti somari che ci sono a Bagdad, proprio questo ciuco libertino dovevi portarmi in casa? Ma ora stammi bene a sentire: o tu rendi l'asino a quello che te lo ha venduto ' oppure mi ripudi. ... continua ...

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