Storia
di Dalila la volpe e di Alì il cairino, detto Argentovivo
(7/20)
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... E a un tratto ecco la vecchia Dalila che veniva verso di loro! Quelli le balzarono addosso, l'acciuffarono e la condussero dal capo della polizia e, poiché questi in quel momento stava dormendo, si misero a sedere nel cortile aspettando che si svegliasse. Era l'ora calda del giorno e così, a poco a poco, tutti furono colti dalla sonnolenza, e anche Dalila fece finta di addormentarsi. Ma dormiva con un occhio aperto, e quando vide che tutti erano sprofondati nel sonno, quatta quatta si alzò e sgattaiolò nell'harem del capo della polizia. Riuscì a trovare le stanze della moglie del capo e quando fu al cospetto di costei le baciò le mani e le disse: " Padrona cara, vorrei vedere il vostro signore, il capo della polizia! " " Il capo della polizia in questo momento sta riposando! Ma che vuoi da lui? " Allora Dalila disse: " Mio marito, che è mercante di schiavi, prima di partire per un viaggio mi ha lasciato cinque schiavi da vendere nel modo migliore. Stamane il capo della polizia, passando per il mercato, ha visto questi cinque schiavi e me ne ha offerto mille dinàr, più duecento di provvigione per me. Io ho accettato il prezzo e così ora sono venuta a consegnarglieli. " " E dove sono questi cinque schiavi? " domandò la padrona di casa. " Sono nel cortile. Basta che tu ti affacci a quella finestra e li vedrai. " Allora la moglie del capo della polizia si affacciò a una finestra e vide i cinque uomini addormentati nel cortile, e poiché giudicò che i soli abiti che avevano indosso valessero più di mille dinàr, pensò che quello era un affare da non lasciarsi sfuggire. Così, tornò verso la vecchia e, presi da uno stipo mille dinàr, glieli diede dicendo: " Cara zia, eccoti i mille dinàr. Purtroppo, io non ho altro con me sul momento; se vuoi, aspetta che mio marito si svegli, se no ripassa un altro giorno per incassare gli altri duecento dinàr. " " Sai che ti dico, signora mia? " fece Dalila la Volpe dopo aver preso i mille dinàr, " dei duecento dinàr che restano, cento sono tuoi: erano attaccati sotto l'orcio dell'acqua fresca.in quanto agli altri cento, passerò uno di questi giorni a prenderli. " Ciò detto Dalila uscì dalla porta segreta dell'harem e se ne tornò, senza che alcuno la fermasse, a casa sua. Appena fu arrivata, la figlia Zainab le chiese: " Mamma cara, che cosa hai combinato oggi? " E Dalila la Volpe ridendo le disse: " Figlia mia, ho combinato un bello scherzo alla moglie del capo della polizia vendendole come schiavi, per mille dinàr, l'asinaio, il tintore, l'ebreo, il barbiere e il giovane mercante. Epperò di tutti costoro ce n'è uno solo che mi preoccupa ed è l'asinaio! Quel figlio di malafemmina ogni volta che m'incontra mi riconosce! " Allora Zainab le disse: " Madre mia, se le cose stanno così, farai meglio a rimanere tranquilla in casa per qualche giorno. Non dimenticare il proverbio, che dice: < Batti e ribatti, ogni orcio si spezza. > " Ma torniamo agli altri. Quando il capo della polizia si alzò dopo aver fatto il suo pisolino pomeridiano la moglie gli disse: " Spero che il sonno ti sia stato dolce e ristoratore! Sono contenta per i cinque schiavi che hai comperato. " " Quali schiavi? " " Ah, se è così, se vuoi tenermi nascosta la cosa, che essi possano prendersi gioco di te come tu ti prendi gioco di me! " " In nome di Allàh, si può sapere che cosa stai dicendo? lo non ho comprato nessuno schiavo. Chi è che ti ha dato queste notizie? " " La vecchia, " rispose la moglie, " proprio quella da cui tu li hai comprati per milleduecento dinàr. E non solo li ha condotti qui, ma me li ha mostrati giù nel cortile, e ho potuto vedere con i miei occhi che i soli abiti che hanno indosso valgono almeno mille dinàr. " " E tu, " chiese il capo della polizia che cominciava a insospettirsi, " hai dato del denaro a questa vecchia? " " Certamente, " rispose la moglie. Allora il capo della polizia scese in cortile, dove non vide altri che l'asinaio, il barbiere, l'ebreo, il giovane mercante e il tintore. Ed ecco che voltato l'angolo di un vicolo andarono a, sbattere proprio addosso a Dalila la Volpe. Subito la presero e la portarono dal capo della polizia, il quale chiamò il carceriere e gli ordinò di prendere in custodia la vecchia. ... continua ...
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