MASSACRI COMPIUTI DA SIONISTI

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ARIA NUOVA A KABUL

di Enrico Galoppini

12 novembre 1937
A Gerusalemme, in via Giaffa, l'Irgun compie il primo attentato terroristico facendo esplodere un ordigno nei pressi di un' autostazione provocando la morte di 2 arabi ed il ferimento di altri 5.

6 luglio 1938
Ad Haifa, l'Irgun colloca due contenitori per il latte pieni di tritolo e shrapenl all'interno del mercato arabo, provocando 21 morti e 52 feriti. 15 luglio 1938 A Gerusalemme, nella città vecchia, l'Irgun fa esplodere una bomba in via Davide, uccidendo 10 arabi e ferendone più di 30

25 luglio 1938
Ad Haifa, l'Irgun fa esplodere una bomba nascosta in un cesto di cocomeri, che uccide 39 arabi e ne ferisce almeno 70.

26 agosto 1938
A Giaffa, l'Irgun fa esplodere una bomba all'interno del mercato ortofrutticolo.

22 luglio 1946
A Gerusalemme, gli uomini di Menachem Begin collocano contenitori di latte pieni di esplosivo nei sotterranei dell'hotel King Davide, dove sono ospitati il quartiere generale militare e civile della Gran Bretagna. Il bilancio dell'esplosione, che demolisce un 'intera ala dell'edificio, è di 91 morti, in maggioranza civili.

1 marzo 1947
A Tel Aviv, militanti ebrei dell'Irgun (Izl), la formazione comandata da Menachem Begin, uccidono più di 20 militari britannici e ne feriscono altri 30, in diverse azioni coordinate.

29 luglio 1947
In Palestina, come rappresaglia per l'esecuzione capitale di 3 dei suoi militanti da parte delle autorità britanniche, l'Irgun impicca i due sergenti inglesi Clifford Martin e Mervyn Paice, sequestrati il 12 luglio e collega i corpi a congegni esplosivi, uno dei quali provoca il ferimento di un ufficiale inglese durante la rimozione dei cadaveri. Il "Times" commenta: "La bestialità nazista non avrebbe saputo fare di meglio".

30 dicembre 1947
Ad Haifa, militanti ebrei dell'Izl lanciano bombe a mano contro una piccola folla di arabi in attesa di prendere l'autobus, provocando 6 morti e decine di feriti. In due precedenti attentati compiuti a Gerusalemme il 13 e il 29 dicembre, i militanti agli ordini di Menachem Begin avevano ucciso 80 arabi e ne avevano feriti 37.

31 dicembre 1947
Ad Haifa, le forze ebraiche dell'Haganah e delle Palmah attaccano il villaggio di Balad al-Shaykh con l'ordine di "uccidere il maggior numero di maschi adulti". Il bilancio finale è di 60 morti, comprese donne e bambini. Nel villaggio di Hawassa, 16 uomini sono stati uccisi ed altri 10 feriti.

4 gennaio 1948
A Giaffa, i militanti ebrei dell'Lhi fanno esplodere un camion imbottito di esplosivo dinanzi al Municipio che ospita gli uffici del Comitato nazionale arabo. L'edificio viene totalmente demolito mentre 26 persone rimangono uccise ed altre decine ferite.

Gennaio 1948
A Gerusalemme, militanti ebrei fanno saltare con l'esplosivo un' ala dell'hotel Semiramis, uccidendo 26 civili arabi.

28 febbraio 1948
Ad Haifa, militanti ebrei fanno esplodere un'autobomba nell' autorimessa Abu Sham, nel centro della città, provocando la morte di almeno 30 arabi e il ferimento di altri 70.

9 aprile 1948
A Deir Yassin, 130 uomini delle formazioni ebraiche dell'Izl, dell 'Lhi e dell'Hahanah attaccano il villaggio difeso strenuamente dagli arabi che infliggono al nemico la perdita di 5 uomini ed il ferimento di altri 30, ma che alla fine devono cedere agli aggressori. La rappresaglia ebraica è spietata: almeno 254 abitanti del villaggio conquistato sono massacrati, dopo essere stati seviziati, compresi donne e bambini.

12 aprile 1948
A Gerusalemme, il comandante dello Shai, Levy, in un rapporto sul massacro compiuto dagli ebrei a Deir Yassin scrive: "La conquista del villaggio è stata compiuta con estrema spietatezza. Intere famiglie -donne, vecchi, bambini- annientate, e pile di cadaveri (un po' dappertutto). Alcuni prigionieri, compresi donne e bambini, trasferiti in luoghi di detenzione e lì brutalmente eliminati dai loro catturatori". In un rapporto del giorno successivo, Levy scrive: "Esponenti dell'Lhi hanno riferito atti di barbarie dell'Izl verso i prigionieri e i morti, citando il caso di ragazze arabe violentate da uomini dell'Izl, e poi uccise (ma non abbiamo potuto controllare la veridicità di queste testimonianze)".

17 settembre 1948
A Gerusalemme, militanti ebrei della banda Stern uccidono il mediatore dell'Onu per il problema palestinese, Folke Bernadotte.

6 febbraio 1951
A Sharafat (Gerusalemme), i militari israeliani come rappresaglia per l'uccisione di un ebreo, fanno esplodere due case con gli abitanti all'interno, uccidendo almeno 12 persone, quasi tutte donne e bambini.

22 aprile 1953
A Gerusalemme, una compagnia di tiratori scelti dell'esercito israeliano apre il fuoco sulla folla nella parte araba della città, uccidendo 6 persone e ferendone altre 14.

14 ottobre 1953
A Cibya, l'Unità 101 al comando di Ariel Sharon ed una compagnia di paracadutisti, per vendicare la morte di una donna e 2 bambini israeliani uccisi in un attentato, fanno irruzione nel villaggio uccidendo almeno 60 persone. Sharon sosterrà che i soldati, passando da una casa all'altra, non si erano dati conto che gli abitanti erano dentro, e così le avevano fatte saltare con l' esplosivo, ma le perizie mediche dei sanitari giordani lo smentiranno. Le ripercussioni internazionali questa volta sono gravi: perfino gli Stati uniti sospendono temporaneamente gli aiuti economici ad Israele.

5 aprile 1956
Gli israeliani aprono il fuoco sul centro di Gaza con l' artiglieria. Nel giro di un'ora uccidono 58 civili, tra i quali 33 donne e 13 bambini e ne feriscono altre centinaia. Lo stesso ex primo ministro israeliano Sharret, bollerà successivamente il massacro come un "crimine".

29 ottobre 1956
A Kefar Qasim, la polizia israeliana uccide 49 arabi residenti in Israele, perché non informati della proclamazione del coprifuoco erano tornati a casa dopo l'orario stabilito.

3 - 12 novembre 1956
A Khan Yunis, prima, e a Rafa, dopo, gli israeliani uccidono circa 200 civili arabi che si aggiungono agli oltre 500 massacrati nel corso della conquista della striscia di Gaza.



Speciale strage americana.
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