Imola - Regole per il cimitero islamico


Home | Arte e Cultura | Immigrazione | Islam | Notizie | Cucina | Aziende | Giustizia | Suggerimenti | Note Legali | E - Mail

 
'bannerid:'.$phpAds_raw['bannerid']); echo $phpAds_raw['html']; } ?>
 


IMOLA - Un bimbo nato morto prima del termine aspetta ancora in una cella frigorifera. Da agosto dell'anno scorso. Solo qualche mese dopo la disgrazia che l'aveva colpita, è stata la mamma, mussulmana come suo marito, a scrivere al Comune il 23 gennaio scorso.Nel frattempo c'era stato anche il caso di un altro bimbo, nato morto prima del termine, figlio di una coppia mista, libico e mussulmano il padre, imolese e cattolica la madre. Quel bimbo morto a fine 2005 è stato sepolto al Piratello, fra i bimbi figli di imolesi, ma suo padre sostiene comunque la comunità islamica nella sua richiesta, ed è tra i 25 firmatari della seconda lettera formale spedita al Comune il 27 gennaio scorso.

Due casi di cui si è occupata anche l'agenzia di pompe funebri La Generale, che a sua volta ha preso a cuore le dolorose vicende di queste due famiglie. "La famiglia che aspetta ancora la sepoltura del suo bimbo è venuta da noi solo a gennaio, voleva seppellire il proprio figlio nato morto pre termine, prima della ventesima settimana di gestazione. Fino a poco tempo fa la legge italiana prescriveva che i feti di questa età non potessero nemmeno essere sepolti, ma adesso è cambiato tutto, se la famiglia lo chiede si può, e questa famiglia lo ha chiesto -spiega Laura Falanga dell'agenzia di piazza Bianconcini -. Abbiamo provato a chiedere a Castel San Pietro, dove c'è già un piccolo cimitero per gli islamici, ma non essendo residenti non era possibile. Allora abbiamo suggerito di avanzare la richiesta al Comune. E lì sono stati molto sensibili, umani, e hanno risposto molto in fretta. Del resto se gli islamici hanno un posto dove pregare è giusto che possano essere sepolti anche secondo quello che la loro religione prescrive".E ieri mattina nel suo ufficio, il sindaco Massimo Marchignoli, con l'assessore ai servizi Vittorio Lenzi, ha incontrato i rappresentanti della comunità islamica, Giuma Ahmida, Nourabi Ahmed, responsabile del Centro Islamico di Imola e Dinar Elnostafa (nella foto MMpress), per consegnare loro le procedure di gestione dei servizi funebri nel Comparto islamico nel cimitero del Piratello.

Un'area dell'ala nuova del cimitero, posta nelle vicinanze dell'ingresso di via Montecatone che potrà ospitare cento sepolture. Il regolamento consente l'orientamento delle fosse verso La Mecca, autorizza la celebrazione del rito funebre islamico in prossimità dell'area di sepoltura ed esclude ogni possibilità di riapertura del feretro, come la religione islamica prevede. Non si accenna alla preparazione della salma, che deve essere lavata solo da mani di fedeli all'Islam e avvolta in un lenzuolo bianco, si stabilisce comunque che la salma dovrà essere collocata in una cassa che abbia le caratteristiche previste dalle normative italiane, non sarà possibile cioè inumare le salme a diretto contatto con la terra, cosa che in Italia è concessa oggi solo nel cimitero islamico di Trieste e in Europa solo in alcune località in Inghilterra e in Spagna, in base a precisi compromessi con le autorità locali. Su ogni fossa verrà collocato a cura del servizio cimiteri un cippo con inciso il numero della medaglia della cassa e la data di morte. Nel caso in cui la famiglia desideri collocare una propria epigrafe, lo stesso dovrà recare nome, cognome, data di nascita e morte e dovrà essere tradotta in lingua italiana. L'area sarà identificata con un'insegna recante la scritta "comparto islamico".

 

 

 

* Fonte: Corriere Romagna

Articolo pubblicato da Arab.it in data 3 marzo 2006


 
'bannerid:'.$phpAds_raw['bannerid']); echo $phpAds_raw['html']; } ?>
 

 
Home | Arte e Cultura | Immigrazione | Islam | Notizie | Cucina | Aziende | Giustizia | Suggerimenti | Note Legali | E - Mail
Arab.it


info@arab.it
Copyright © A R C O SERVICE 1996-2006. All rights reserved. Tutti i diritti riservati.
E-mail: info@arab.it