Storia di Ala ed-Din figlio di Shams ed-Din
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pilastri... lo fasciò e lo diede alla madre che se' lo attaccò al petto e lo allattò. La levatrice rimase ancora tre giorni finchè non fu preparato il dolce da dare alle vicine.
Al settimo giorno venne sparso il sale per terra contro il malocchio e il mercante entrò dalla moglie per congratularsi e le chiese: " Dov'è il dono di Allah? " La moglie allora gli porse il neonato che era di straordinaria bellezza, grosso come se, avesse avuto un anno e con dei nei sulle guance. Sbams ed-Din chiese alla moglie: " Come lo chiamerai? " e la moglie rispose: " Se fosse stato una femmina le avrei dato io un nome, ma siccome è maschio tocca a te scegliergli il nome. " Allora il mercante disse alla moglie: " Lo chiameremo Alà ed-Din dai molti nei. " Il bambino fu allattato da diverse balie, crebbe forte e bello, cominciò a camminare e fu l'ammirazione di tutte le donne e le fanciulle che lo vedevano. Allora i genitori, temendo per lui il malocchio, lo rinchiusero in un sotterraneo della casa, e gli assegnarono una schiava e uno schiavo. La schiava gli faceva da mangiare e lo schiavo glielo portava. Quando ebbe raggiunto l'età, gli vennero dati anche dei maestri, che gli insegnarono la scrittura, il Corano ed altre scienze, così che crebbe non solo bello e forte, ma anche istruito.
Ora accadde che un giorno lo schiavo, il quale gli portava da mangiare, dimenticò di chiudere la porta del sotterraneo, così che Alà ed-Din ne uscì ed entrò negli appartamenti della madre, la quale stava ricevendo alcune nobili signore della città. Costoro, quando videro entrare quel bellissimo giovane sconosciuto, si coprirono immediatamente il viso e rimproverarono la moglie di Shams ed-Din: " Per Allah, come puoi fare entrare nelle tue stanze questo giovane straniero? Non sai forse che il pudore è prescritto dalla legge? " Allora la madre di Alà ed-Din rispose: " Invocate il nome di Allah! Questo giovane è mio figlio, frutto delle mie viscere e figlio del capo dei mercanti Shams ed-Din. Invocate il nome di Allah, o mie ospiti! "
Le sue ospiti dissero allora: " Come mai questo figlio? Da dove è uscito fuori, se non te ne abbiamo mai sentito parlare? " Allora la moglie di Sliams ed-Din spiegò che il padre del ragazzo, per timore del malocchio, aveva deciso di farlo crescere in un sotterraneo della casa e di farlo uscire solo quando gli fosse spuntata la barba. Mentre le signore si rallegravano con la madre di Alà ed-Din, il ragazzo vide degli schiavi che conducevano una mula nel cortile della casa. Allora chiese alla madre: " Di chi è quella mula? " E la madre gli rispose: " Di tuo padre. " Allora Alà ed-Din chiese: " E che cosa fa mio padre? " E la madre gli rispose: " Sappi, figlio mio, che tuo padre è mercante e capo di tutti i mercanti. E per darti un'idea di quanto sia ricco ed importante ti dirò che la gente si rivolge direttamente a lui solo per affari di mille dinar e più, chè se un affare vale anche solo qualcosa meno di mille dinar lo trattano i suoi schiavi e nessuno lo disturba. E sappi che non partono e non arrivano merci in questa città senza che tuo padre ne sia informato. Allah ha accordato a tuo padre, figlio mio, ricchezze incalcolabili. " Alà ed-Din disse: " Sia lodato Allah che mi ha fatto figlio del capo dei mercanti. Ma perché mi avete fatto crescere chiuso in quel sotterraneo? " La madre gli spiegò che avevano deciso così per sottrarlo al malocchio; allora Alà ed-Din disse: " A ciò che è decretato non ci si può sottrarre! Colui che ha preso il nonno prenderà anche il padre. Mio padre oggi è vivo, ma domani potrebbe non esserci. E allora, quando io -mi presenterò ai mercanti del suk e dirò: < Sono Alà ed-Din, figlio del mercante, Shams ed-Din >, nessuno mi crederà perché nessuno mi avrà mai veduto in bottega accanto a mio padre; e gli anziani diranno: < Costui è un impostore, perché non abbiamo mai saputo che Shams ed-Din avesse un figlio. > E lo stato si prenderà tutte le ricchezze di mio padre. Perciò bisogna, o madre, che io vada nel suk con mio padre, e che sieda nella bottega accanto a lui, e che tutti mi vedano e che mio padre dica: < Costui è Alà ed-Din il mio figliolo. > " ." Figlio mio, " rispose la madre, " lo dirò a tuo padre."
Così quando Shams ed-Din tornò a casa la moglie gli parlò ed egli si persuase, e chiamato Alà ed-Din gli disse: " Figliolo mio, se Allah lo vuole, domani ti porterò con me al mercato, ma ricordati che per stare a bottega occorrerà che tu metta a frutto tutti gli insegnamenti che hai ricevuto fin qui."
La mattina dopo, infatti, Shains ed-Din fece indossare al figlio abiti ricchissimi, quindi montò sulla mula, fece salire il figlio dietro di sé e si avviò verso il mercato. E mentre passavano per le strade la gente guardava il capo dei mercanti Shams ed-Din ma soprattutto il bellissimo giovane che cavalcava dietro di lui, e tutti dicevano: ... continua ...

 
 
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