Storia di Dalila la volpe e di Alì il cairino, detto Argentovivo
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pilastri ... preso il tutto, andò a fare un unico fagotto con la roba della fanciulla, dopo di che piano piano uscì dalla casa, chiuse la porta a chiave e se ne andò da un mercante di spezie che conosceva, presso il quale depositò il fagotto. Ciò fatto tornò dal tintore, il quale quando la vide le chiese: " Ebbene, zia col volere di Allàh, hai trovato la casa di tuo gusto? " " La tua casa è una casa benedetta! Ora vado a cercare dei facchini per trasportare le mie masserizie. Ma intanto che io sono occupata in questa faccenda, fammi un piacere, prendi questo denaro, compra del cibo e va' a mangiare con i miei figli. " " E chi mi guarderà la bottega e i vestiti dei clienti nel frattempo? " chiese il tintore. " Lascia la bottega in custodia al tuo garzone! " rispose Dalila. Il tintore, allettato dalla prospettiva di trovarsi solo con i due fanciulli, non se lo fece ripetere due volte e prese il denaro che Dalila gli porgeva. Costei si recò subito dal venditore di spezie, dove ritirò i due fagotti, quindi tornò di nuovo nella bottega del tintore, dove trovò il garzone seduto sulla porta e gli disse: " Il tuo padrone ti manda a dire che tu lo raggiunga subito dal friggitore; mentre starai via, rimarrò io qui a guardare la bottega. " " Ascolto e obbedisco! " disse il ragazzo, e si allontanò di corsa. In quel momento Dalila vide passare nella via un asinaio che era senza lavoro da una settimana e per giunta aveva l'abitudine di masticare hashìsh; lo chiamò e gli disse: " 0 asinaio, tu conosci mio figlio il tintore? "

" Certo che lo conosco, signora, " rispose l'asinaio. E Dalila di rincalzo: " Sappi allora, asinaio benedetto, che il mio povero figliolo è fallito e non ha nemmeno un soldo per pagare i debiti; ma i suoi creditori insistono a dire che non è vero e vogliono che il cadì lo metta in prigione. Io però ho deciso di salvarlo dimostrando che non possiede nulla. Prendi perciò questo dinàr e noleggiami il tuo asino, con il quale riporterò le stoffe e i vestiti ai clienti, e tu, dopo che me ne sarò andata, fammi il favore di rompere le giare delle tinture acciocché quando verrà il cadì a fare il sopralluogo possa constatare che mio figlio non possiede nulla. "

"Certo che ti farò questo servizio, signora! Il maestro tintore tuo figlio è un brav'uomo e io gli sono obbligato!" Allora la vecchia caricò stoffe e vestiti sull'asino e se ne andò a casa sua, dove, appena fu entrata, le venne incontro la figlia Zainab dicendole: "Madre mia, il mio cuore è sempre stato con te! Quali inganni hai combinato?" E Dalila rispose: "Questa prima giornata non è andata male. Ho giocato quattro tiri a quattro persone diverse e qui, su quest'asino, c'è tutta la roba di cui ho spogliato queste quattro persone: un giovane mercante, la moglie di un pezzo grosso, un tintore libidinoso e un asinaio!"

Allora Zainab esclamò: "Madre mia, ho paura che non potrai più circolare per Bagdad a causa della moglie del pezzo grosso che hai spogliato, del giovane mercante che hai denudato, del tintore al quale hai rubato i vestiti dei clienti, e dell'asinaio padrone dell'asino!" "Puah!" fece Dalila. "Di costoro non m'importa un fico! L'unico che mi preoccupa è l'asinaio perchè mi conosce." E questo per il momento è tutto quanto riguarda Dalila.

Quanto al tintore, dopo aver comprato focacce farcite e carne, si avviò verso casa ripassando davanti alla bottega; ed ecco che la vide completamente vuota, e dentro c'era l'asinaio occupato a rompere diligentemente gli orci e le giare si che dappertutto c'erano cocci e rivoli di acqua colorata. Allora il tintore si precipitò verso la bottega gridando: " Fermati, fermati asinaio! " L'asinaio si voltò, lo vide e gli disse: " Sia lode ad Allàh che ti ha liberato>! Se torni alla bottega, vuol dire che non temi più i tuoi creditori! " " Si può sapere che stai dicendo, asinaio? " fece il tintore.

E quello di rimando: " Sto parlando del tuo fallimento. " " E chi ti ha detto che io sono fallito? " " Me lo ha detto tua madre, la quale mi ha ordinato di distruggere ogni cosa qui dentro, acciocché gli uscieri del cadì non potessero sequestrare nulla! " Il tintore, udendo queste cose, rimase sbalordito e gridò: " Che Allàh confonda il Maligno! Mia madre è morta da un pezzo! " e cominciò a picchiarsi il petto dalla disperazione. Allora anche l'asinaio si mise a gridare disperato:
" Ahimè, ho perduto il mio asino! " Poi rivolto al tintore gli disse: " 0 tintore della malora, restituiscimi l'asino, quello che mi è stato preso da tua madre! " Allora il tintore gli si precipitò addosso e cominciarono a suonarsele di santa ragione, mentre davanti alla bottega si raccoglieva gente attirata dalle grida e dallo strepito. Alla fine, come Dio volle, riuscirono a separarli e uno dei presenti chiese perché mai si picchiassero. Quando ebbe udito tutta la storia, disse: " Senza dubbio, Hagg Muhammad, tu sei responsabile dell'asino di questo asinaio. " "E perché? " fece il tintore. " Perché, " riprese quello, " l'asinaio ha affittato l'asino alla vecchia solo perché aveva visto che tu l'avevi lasciata a custodire la bottega e tutto quanto c'era dentro, Perciò è giusto che tu gli riporti il suo asino.
Dopo di che, tutti se ne andarono per i fatti loro.

Intanto, la giovane sposa dell'emiro Hasan, vedendo che la vecchia non tornava a prenderla, decise di compiere la pia visita allo sceicco Abu 'I-Hamalàt e, così come si trovava, vestita solo con una camicia finissima trasparente, uscì dalla stanza ed entrò nel salone. Il giovane mercante, quando la vide, esclamò: " Finalmente! Vieni qua, che ti esamini, perché tua madre vuole che mi sposi con te. " " Mia madre è morta da un pezzo, " rispose la fanciulla. " Ma tu non sei suo figlio, l'idiota, quello che aiuta lo sceicco Abu 'I-Hamalàt, il moltiplicatore delle gravidanze? " " Quanto ad essere idiota, " rispose il giovane, " non lo sono affatto; quanto a moltiplicare le gravidanze, posso fare del mio meglio e quanto a quella vecchia, essa non è affatto mia madre. Anzi, credo proprio che sia tua madre, perché appunto per causa tua mi ha condotto in questo luogo, dove mi ha spogliato di tutti i miei abiti e mi ha rubato mille dinàr. Perciò riterrò te responsabile di tutto. " " Tu certamente sei suo figlio, " lo rimbeccò la signora Khatùn, " ed io sono stata derubata da quella vecchia di tutti i miei abiti e dei miei gioielli; perciò tu dovrai restituirmi ogni cosa. " Mentre i due giovani stavano discutendo in questo modo, ecco che entrò in casa il tintore seguito dall'asinaio. ... continua ...

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