Storia di Dalila la volpe e di Alì il cairino, detto Argentovivo
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pilastri ... Quando Ahmed ed-Danif sentì bussare alla porta in quel modo, balzò in piedi pieno di contentezza e gridò al suo luogotenente: " Schiena di Cammello, corri ad aprire la porta, perché colui che bussa in questo modo non può essere altri che il mio amico del Cairo, Alì Argentovivo. " Così la porta venne aperta, e Alì e Ahmed ed-Danif si baciarono e si abbracciarono e dopo molti saluti ed effusioni Ahmed ed-Danif disse: " Che tu sia il benvenuto a Bagdad, Ali Argentovivo! Quando il califfo mi ha nominato capitano delle guardie, mi ha dato degli abiti per rivestire i miei uomini e io ne ho messo da parte uno per te. Indossalo e poi mangeremo e staremo in allegria! "

Dopo che ebbero mangiato e bevuto, Ahmed ed-Danif disse ad Alì: " Ragazzo mio, ti consiglio di non andare in giro per Bagdad, ma di rimanere qui in casa mia. Sappi che Bagdad non è come il Cairo. Questa è la capitale del califfato e qui ladri, imbroglioni e truffatoti pullulano come le fon-niche. Non vorrei perciò che ti capitasse qualche inconveniente. " " Ma come, " fece Alì, " sono forse venuto a Bagdad per restarmene chiuso fra quattro mura? Voglio invece andare in giro a respirare un po' d'aria e a conoscere la città! " Ciò detto, prese congedo da Ahmed ed-Danif, si alzò e uscì, andandosene a zonzo da una strada all'altra, fino a che si imbatté in un corteo di quaranta negri vestiti di seta rossa con in capo un berretto bianco e alla cintola pugnali d'acciaio; e dietro ad essi, montata su una mula riccamente bardata, con indosso una cotta di maglia d'acciaio e in testa un cimiero pure d'acciaio, veniva Dalila la Volpe, che in quel momento stava per l'appunto tornando dal Divano al palazzo dei piccioni. Dalila vide quel bel giovane, ch'essa non conosceva, notò che era ben vestito e aveva un'aria spavalda, e soprattutto che il suo sguardo somigliava a quello di Ahmed ed-Danif, il suo nemico. Ordinò allora a uno schiavo negro d'informarsi dai mercanti del suk circa quello straniero, ma nessuno seppe dare alcuna notizia; così, appena fu giunta al palazzo dei piccioni, chiamò la figlia Zainab e le disse: " Figlia mia, oggi ho incontrato nel suk un bel giovane sul cui viso si leggeva il coraggio; ma quel che più mi ha colpito è stata la somiglianza del suo sguardo con quello di Ahmed ed-Dánif. Mi sono informata sul suo conto, ma nessuno ha saputo dirmi niente, perciò temo che sia uno straniero fatto venire in questa città da Ahmed ed-Danif per giocarci qualche brutto tiro.

Per questo voglio consultare le mie tavole divinatorie. " Quando la figlia le ebbe portato tutto l'occorrente, Dalila pronunciò le formule di rito, lesse nelle tavole e poi esclamò: " Figlia mia, quel giovane si chiama Alì Argentovivo ed è amico del nostro nemico, Ahmed ed-Danif, il quale lo ha fatto venire a Bagdad per giocarci qualche brutto tiro e vendicarsi di quando tu hai spogliato degli abiti lui e i suoi uomini. " " E ti vuoi preoccupare per questo giovincello? " disse Zainab. " Il fatto è, figlia mia, " proseguì Dalila, " che nelle mie tavole ho letto che la fortuna di questo giovanotto è superiore alla mia e alla tua! " " Questo lo vedremo, madre mia! " disse Zainab. E ciò detto indossò il suo più bel vestito, si tinse gli occhi con il kuhl, si unse le sopracciglia con olio profumato e uscì per cercare d'incontrare Alì Argentovivo.

E così si mise a passeggiare lentamente per le strade di Bagdad, ondeggiando le anche, girando gli occhi di qua e di là e lanciando da sotto il velo sguardi assassini, che distruggevano i cuori e smuovevano le viscere, fino a che in un suk scorse Alì Argentovivo che le veniva incontro. Lo sfiorò con una spalla e lanciandogli uno sguardo che avrebbe fatto uscire di senno un eremita gli disse: " Allàh benedica coloro che hanno occhi per vedere! " Alì, cui non era sfuggito l'ondeggiamento delle anche e lo sguardo carico di promesse, le rispose: " Come sei carina! A chi appartieni? " " A uno sfacciato come te! "
" Sei maritata o vergine? " " Sono maritata. " " E allora che si fa? " disse Alì. " Vengo io da te o vieni tu da me? " " lo, " rispose Zainab, " sono figlia di un mercante e mio marito, che fa anch'egli il mercante, è partito oggi e starà via una settimana. Così ho ordinato alla mia serva di prepararmi del cibo per consolarmi, ma poi non ho avuto voglia di mangiare da sola, perché i cibi più squisiti non hanno sapore se non sono gustati in compagnia. E poiché non ero mai uscita da casa, ho pensato di distrarmi e di andare un poco a passeggio. Ed ecco che ho visto te e l'amore mi è entrato nel cuore. Ti degnerai di venire a mangiare da me e di -consolare il mio cuore " " Quando si è invitati non si può rifiutare! " rispose Alì. Così Zainab si avviò e Alì le tenne dietro a una certa distanza.

Ma, mentre camminavano, Alì cominciò a pensare: " 0 Alì, che imprudenza commetti! Tu sei uno straniero appena arrivato in una città che non conosci! Comportandoti così ti esponi all'ira di un marito, che potrebbe anche prenderti e farti castrare. Ricorda che cosa dice il saggio: < Allàh delude chi vuol commettere adulterio in paese straniero! > " Allora Alì si avvicinò alla donna e le disse: " Prendi questo dinàr e rimandiamo a un altro giorno il nostro incontro. " " Questo non sarà mai! Bisogna assolutamente che oggi tu sia mio ospite, perché mai come oggi io mi sono sentita disposta a fare ciò che la capra fa col caprone! " E ciò detto sollevò leggermente il velo e scoccò ad Alì un'occhiata che gli fece rimescolare tutte le viscere. Giunsero in tal modo alla casa della donna e costei introdusse Alì in un salone dove erano stesi dei tappeti e preparati dei cibi. E quando la fanciulla si fu tolto il velo, Alì volle baciarla, ma ella gli disse: " Il godimento è completo solo di notte! "
Si misero allora a mangiare e a bere intercalando il pasto con scherzi e risate; ma ogni volta che Alì si avvicinava per toccarla o abbracciarla Zainab si ritraeva impedendogli di fare alcunché.

Quando ebbero finito di mangiare, Zainab andò a tirar su l'acqua dal pozzo per lavarsi le mani e, mentre manovrava la fune, ecco che cominciò a gridare e a battersi il petto. " Che cosa ti accade? " chiese Ali. " Ahimè, il mio anello di rubini è caduto in fondo al pozzo! Mio marito l'aveva comperato ieri per cinquecento dinàr, ... continua ...

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